lunedì, marzo 19, 2007


CONS. DI STATO, MA CHI HA GLI ATTRIBUTI?
Recentemente in Italia c’è stata una divertente polemica politica su chi avrebbe o non avrebbe gli “attributi di velluto”, cioè su chi sarebbe una mammoletta del Palazzo senza né idee né progetti. Per completare il divertimento, ho tentato di applicare la teoria degli “attributi di velluto” al teatrino politico ticinese. Sforzo inutile, perché da noi il problema del velluto è già un lusso. Fa eccezione - guarda caso - una donna: Marina Masoni. Anche i suoi avversari le devono pur riconoscere determinazione e coerenza nell’andare avanti sulla sua strada, pronta a difendere il suo progetto politico, persino di fronte al moltiplicarsi di attacchi abietti e di colpi sotto la cintola che avrebbero fatto desistere molti suoi colleghi, presunti possessori di attributi (in fondo non è casuale il fatto che il fatto della Divisione delle contribuzioni sia avvenuto quando la direttrice del DFE era immobilizzata a letto). C’è chi sostiene che questa caparbietà sia il pregio, ma anche il limite di Marina Masoni. Può essere in parte vero, ma il quesito è un altro: che cosa pretendiamo da un politico? Che abbia delle idee e le difenda oppure che sia un coperchio per tutte le pentole? Personalmente preferisco la prima risposta, perché è anche un fattore di chiarezza per gli avversari politici e per gli elettori. Meglio un confronto leale e magari anche duro, ma mettendo in tavola tutte le carte, che un “embrassons nous” anguillesco per stare a galla in tutte le circostanze, e poi magari intrallazzare sotto il tavolo. Marina Masoni è stata eletta in Governo nel 1995 con un suo preciso programma politico. Quel programma l’ha portato avanti, in buona parte l’ha realizzato e ora chiede nuovamente la fiducia degli elettori con delle proposte politiche che sono la coerente continuazione di quanto avviato dodici anni fa. Chi non condivide la linea politica di Marina Masoni, sa comunque con chi si confronta; chi la condivide - come il sottoscritto, anche se a volte con qualche riserva, perché i risultati a beneficio dei cittadini e del rilancio economico ci sono stati - non deve farsi ingannare dalle manovre per niente trasparenti messe in atto per regolare vecchi conti tra correnti del PLRT. Dopo quanto è successo nell’ultimo anno, c’è anzi un argomento in più per sostenere Marina Masoni: una donna che - nonostante le diffamazioni, le calunnie, la malattia, gli attacchi anche alla sfera più intima - ha deciso di rimettersi al giudizio popolare pur sapendo che la rielezione non è scontata, gli “attributi” per continuare a governare li ha di sicuro. Riguardo, invece, l'amico Marco Borradori, beh, é anni che lo dico: collaborazione, se non fusione, tra Lega e UDC. Sono l'unico democentrista che, da sempre, é convinto che avere due partiti che, più o meno, la pensano alla stessa maniera, o perlomeno sono della stessa area politica, é assurdo essere separati. E l'elezione, per nulla scontata di Borradori é l'ennesima riprova. Purtroppo. Anche se spero che venga rieletto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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