giovedì, novembre 08, 2007

conferenza_filippo_lombardi_07112007_seconda

Difendere e ricercare l’eccellenza, alimentare la crescita, rafforzare l’identità nella competizione internazionale, investire sulla formazione: così Doris Leuthard, 44enne consigliera federale intervenuta nella serata di martedì 6 novembre alla “convention” luganese pro-Filippo Lombardi, ha dipinto lo scenario della Svizzera di domani. Non proprio parole nuove, ma che almeno fanno piacere tenendosi conto dell’ormai imperante inclinazione a mettere tutto sotto processo, buttando il bambino con l’acqua sporca di terra perché, sembrerà strano, un bimbo sano con la terra e con i sassi sa ancora giocare, purché gli si consenta di farlo.

Sono ad ogni modo suonate come musica, nelle orecchie degli oltre 600 presenti al “Palacongressi” di Lugano, le parole della responsabile del Dipartimento federale dell’economia, che ha parlato degli obiettivi primari per sostenere il sistema finanziario e l’economia (e gli imprenditori l’hanno ascoltata con attenzione), che ha sostenuto alcuni valori fondamentali nel rapporto tra uomo ed impresa (gli studi la sostengono, ma talune forme di pensiero non si trovano sui libri), che ha ribadito sostanzialmente e sostanziosamente quello che per lei è un dogma, ossia il diritto del Cantone Ticino a far valere le proprie ragioni. Quasi un tappeto rosso sotto i piedi dello stesso Lombardi, consigliere agli Stati che al ballottaggio godrà di evidenti appoggi trasversali a partire da Attilio Bignasca, candidato della Lega dei Ticinesi reduce da un formidabile 23 per cento al primo turno (quando correva anche per il Nazionale, dove è stato puntualmente rieletto alla faccia dei sondaggisti alla “Corrierino dei piccoli”). E l’esponente Ppd è andato giù secco, eloquio senza fronzoli, temi “caldi” serviti sul piatto: vietato perdere il treno per Berna, è un momento storico nel quale stanno per essere definiti “budget” e “dossier” di primo livello, occorre che il Ticino sia rappresentato secondo la logica delle cose, tante e persino troppe restano le istanze da ribadirsi e da difendersi perché c’è in giro uno strano “virus” che tende a far dimenticare le garanzie date al nostro Cantone. Sul concreto, un caso significativo: «Non è possibile che per il progetto “AlpTransit” si sprechino gli ingegneri in arrivo da ogni parte del mondo quando i nostri ingegneri, carichi di formazione e di esperienza, restano a spasso o devono andare a cercarsi lavoro dall’altra parte del pianeta». La declinazione del ragionamento ad ogni altra categoria dell’umano sentire è stata lasciata al singolo partecipante, che al di là dell’eventuale adesione in termini elettorali - eventuale ma probabile, considerando il “parterre” dei presenti - avrà maturato un discreto motivo per articolare qualche propria analisi. E poi un dibattito non preconfezionato: qui la stessa Doris Leuthard, con il suo italiano dalle desinenze ballerine che tuttavia sopravanza e straccia il linguisticamente abominevole Moritz Leuenberger, ha speso espressioni elogiative verso il “senatore” uscente («ed auspicabilmente rientrante», ha chiosato Lombardi); Lombardi ha a sua volta ringraziato Attilio Bignasca e la Lega dei Ticinesi per il sostegno, Attilio Bignasca ha rivolto un cenno beneaugurante, ma per il tutto ci sono voluti 30 secondi, il resto è stato dialogo fitto. Come dire? Qualcuno, alla politica, ha ancora voglia di rivolgere quesiti… A fare gli onori di casa, e con un ruolo da anfitrione sogghignante, quel Giorgio Giudici che è sindaco della Nuova Lugano e che ha testimoniato l’interesse primario del Canton Ticino: per gli Stati così come per il Nazionale, a Berna, è il caso che vada qualcuno senza odor di vaniloquio. Chi voglia intendere… www.mattinoonline.ch

2 commenti:

Anonimo ha detto...

viverecomo.blogspot.com

UMBERTO MARRA ha detto...

così, eccezionalmente, ho moderato il commento qui sopra. Di solito gli anonimi li cancello. Però sono convinto che bisogna collaborare con chi ci é vicino, con la Regio Insubrica. Grazie a Frodo quindi. Faccio poi notare che a Como esiste anche un sito, piuttosto sinistroso, che più o meno si chiama lo stesso: www.vivereacomo.com. Quasi mai sono d'accordo con i gestori, perO'é ben fatto.