mercoledì, luglio 18, 2007

L'Europa verso licenziamenti più flessibili
di Marco Cottignoli

E’ inutile farsi inutili speranze.
E’ del tutto fuorviante credere che la politica e l’economia lavorino per fare crescere socialmente l’Europa, per creare maggior occupazione, per trasformare i lavori precari in stabili, per aumentare il salario minimo, per incrementare le pensioni più basse.
Solamente una decina di giorni fa il Consiglio europeo ha pubblicato l‘ennesimo documento sulla flexicurity, affermando che la protezione e la stabilità del lavoro non sono abbastanza moderni e che sono un ostacolo alle prestazioni economiche per contrastare le sfide della globalizzazione.
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fonte: il Legionario e fattideuropa

3 commenti:

Chris ha detto...

è da un po che leggo regolarmente il tuo blog,infatti lo trovo interessante e pieno di spunti di riflessione.Però da deputato eletto Leghista mi aspetterei degli approfondimenti su alcuni temi da te proposti ed eventuali proposte di soluzione.Questa critica mi viene dal fatto che spesso i tuoi post sono di pura critica,spesso giusta ma senza motivazioni.Chi ti scrive è una persona dalle idee liberali che lavora e che quindi ha poco tempo per discutere al di fuori di internet.Saluti

UMBERTO MARRA ha detto...

Ciao, non sono più deputato...anche se ancora Consigliere comunale tra l'altro indipendente visto che le Istituzioni non permettono di schierarsi durante la Legislatura in un altro partito o movimento. Comunque ringrazio la tua critica che reputo costruttiva e giusta. Se noti ho appena cominciato con "Loro vogliono" (vedi Gesù su una croce-dollaro con sotto dei bambini che muoiono di fame) che ne pensi? Ciao, e continua con le critiche: a me piacciono se non sono legate a pura polemica.

Chris ha detto...

un bel ritratto dei mali del mondo.
Sui contenuti del tuo testo direi che il problema della povertà è strettamente legato alla ridistribuzione delle ricchezze.Tema spesso e volentieri affrontato ma quando qualcuno tenta di fare qualcosa di concreto viene additato,se va bene,di essere un sovversivo.