lunedì, maggio 14, 2007

SEI ITALIANO? POTENZIALMENTE RAZZISTA.
SEI SVIZZERO? ANCOR PEGGIO.
(da fattideuropa)
L'ipocrisia dell'ONU


12 marzo 2007:
Il relatore speciale delle Nazioni Unite sul razzismo, il senegalese Doudou Diène (nella foto), in un rapporto reso noto a Ginevra lo scorso 12 marzo parlava di una crescente tendenza alla xenofobia e dello sviluppo di manifestazioni di razzismo in Italia. Niente di più normale: come si può pretendere che un popolo accetti supinamente la sempre maggiore espansione etnica di comunità allogene nel proprio territorio!? Gli "umanitaristi" ideologi del progetto genocida risponderanno che si tratta di reazioni dettate dall'ignoranza e dalla paura del "diverso", facendo apparire come frutto di certa umana irrazionalità un fenomeno che è in realtà perfettamente fisiologico, che risponde ad un disagio tutt'altro che immotivato. A questo punto soltanto i beoti continuano a "scioccarsi" o a fingere di meravigliarsi.
Il relatore, oltre ad aver puntato il dito contro la legge Bossi-Fini, ha criticato l'approccio sicuritario con il quale partiti o movimenti di estrema destra hanno affrontato le politiche di asilo e di immigrazione (il classico grido "al lupo al lupo!": l'estrema destra in Italia non ha nemmeno una rappresentanza in Parlamento! Cosa intenderà lui per "estrema destra"? Mah...). Ecco, Diène vorrebbe che gli Italiani nascondessero definitivamente la testa sotto la sabbia, sorvolando sul fatto che più di un reato su tre è commesso da stranieri e sull'evidente degrado che imperversa ormai non solo nei quartieri delle grandi città.
Grottesca e al contempo preoccupante è la sua critica dei mezzi di informazione, i quali, "
spesso guidati dalla cultura della paura successiva agli attentati dell'11 settembre 2001, continuano ad incitare l'odio razziale e religioso sotto le sembianze della libertà di espressione e della necessità di combattere il terrorismo" (al limite della querela!). Per questo suggerisce al governo italiano di aprire un dibattito sull'adozione di un "codice di condotta" in merito. Codice di condotta? Cosa nasconde davvero tale espressione? Avrete già capito: tira aria di censura e, va da sé, di repressione multietnicista.
Per finire, la ciliegina sulla torta, ovvero l'apice dell'idiozia: Diène sottolinea che "
l'interazione tra la lotta a razzismo, xenofobia e discriminazione e la promozione del multiculturalsimo dovrebbe condurre ad un processo di costruzione di una nuova identità multiculturale".
Che divertente gioco di parole, quasi da barzelletta! Come può il multiculturalismo arrivare a definire una "nuova identità" se cade ogni confine etno-culturale che permette a qualsiasi vera identità di potersi dire tale? Non saprebbe né potrebbe rispondere se non farfugliando qualche "massima" tratta da quell'armamentario ideologico e fittizio che è appunto il multiculturalismo.

27 marzo 2007:

Dopo l'Italia, Doudou Diène bacchetta anche la Svizzera denunciando "una dinamica razzista e xenofoba", la "strumentalizzazione politica della tensione identitaria", l'eccessivo (a suo dire) peso dato al rapporto tra immigrazione e sicurezza e il risalto "deformante" che i mezzi di informazione darebbero a questo tema. Insomma, parole e senso del discorso che sembrano quasi una fotocopia della sua precedente relazione sul caso italiano. Inutile dunque ripetere considerazioni già fatte.
Però, se da parte del governo italiano non si è sentito un minimo accenno di critica al rapporto di Diène (a meno di non essere smentito, questo è quanto mi risulta), il Consiglio Federale svizzero ha contestato l'esistenza nel proprio paese di una "dinamica razzista e xenofoba" ed ha inoltre ribadito che la legge sull'asilo politico, criticata dal relatore, è stata approvata dai cittadini svizzeri a larga maggioranza tramite un referendum. Evidentemente per "l'insigne paladino dell'antirazzismo" il volere popolare dovrebbe essere sacrificato sull'altare di una battaglia per pseudo-diritti umani, al fine di accontentare le richieste di tutti
(le sue in primis) tranne che degli Svizzeri.

12 maggio 2007:

Lo
Zimbabwe del razzista Robert Mugabe, accusato di gravi violazioni dei diritti umani e oggetto di sanzioni internazionali, ha ottenuto, con il determinante appoggio degli Stati africani, la presidenza della Commissione per lo sviluppo economico sostenibile (Csd) delle Nazioni Unite. "Complimenti" vivissimi all'ONU, che poi manda i suoi ispettori in giro per l'Europa a fare della falsa morale antirazzista e rigorosamente immigrazionista.

Fonti:
1. ANSA.it
2. tsr.ch - Info
3. ilGiornale.it

1.
(ANSA) - GINEVRA, 12 MAR - La società italiana non è caratterizzata da un grave fenomeno di razzismo, ma affronta un'inquietante tendenza alla xenofobia e lo sviluppo di manifestazioni di razzismo che colpiscono principalmente le comunità Sinti e Rom, immigranti e richiedenti asilo, di origine africana e dell'Europa dell'est, e la comunità musulmana. Lo afferma il relatore speciale delle Nazioni Unite sul razzismo, Doudou Diene, in un rapporto reso noto oggi a Ginevra. Per l'esperto dell'Onu, l'Italia - dove Diene è stato in visita lo scorso ottobre - "miete ancora le conseguenze delle linee di condotta della precedente coalizione di Governo", che - aggiunge Diene citando la legge Bossi-Fini - ha consentito ai partiti dell'estrema destra di dare un 'approccio sicuritario' alle politiche di asilo e di immigrazione. Il relatore osserva inoltre l'emergere di fattori e tendenze positivi per combattere razzismo e xenofobia, e chiede al nuovo governo di fare della "lotta contro il razzismo, la xenofobia e la discriminazione una delle massime priorità". "La strumentalizzazione politica del razzismo non è un fenomeno del passato", aggiunge il relatore, precisando che "i partiti dell'estrema destra continuano a promuovere a livello nazionale e ad applicare a livello regionale e locale le loro posizioni xenofobe e razzista". L'esperto dell'Onu critica severamente anche i mezzi di comunicazione: "spesso guidati dalla cultura della paura successiva agli attentati dell'11 settembre 2001, continuano ad incitare l'odio razziale e religioso sotto le sembianze della libertà di espressione e della necessità di combattere il terrorismo", afferma, suggerendo al governo di aprire un dibattito sull'adozione di un codice di condotta in merito. Diene cita d'altra parte "l'aumento delle manifestazioni di razzismo e di atti violenti nel calcio" ed incoraggia l'Italia ad applicare le linee guida della Fifa, oltre ad esortare il governo a migliorare l'applicazione della legislazione contro il razzismo e la discriminazione. Il governo deve inoltre continuare a promuovere l'adozione di riforme legislative, ed in particolare la legge sulla cittadinanza, adottare una legge sull'asilo e "riesaminare e emendare la legge Bossi-Fini sull' immigrazione". Tra le altre raccomandazioni anche quelle di combattere gli abusi nei confronti dei lavoratori immigrati, in particolare nel settore agricolo, ed il riconoscimento come minoranze nazionali di Sinti e Rom, oltre all'invito a concludere intese con determinate organizzazioni islamiche. Diene sottolinea infine che come in molti Paesi europei, "l'emergenza di un'identità multiculturale è in contrasto con l'identità nazionale stabilita". Per Diene, "l'interazione tra la lotta a razzismo, xenofobia e discriminazione e la promozione del multiculturalsimo dovrebbe condurre ad un processo di costruzione di una nuova identità multiculturale". 2007-03-12 18:19

2.
Dynamique suisse raciste dénoncée à l'ONU

27.03.2007 18:27

Le rapporteur de l'ONU sur le racisme a dénoncé mardi "une dynamique raciste et xénophobe" en Suisse. Devant le Conseil des droits de l'homme, il a regretté une "instrumentalisation politique de la tension identitaire".

Le rapporteur avait enquêté en Suisse du 9 au 13 janvier 2006. Lors du débat devant le Conseil sur son rapport, Doudou Diène a regretté «des législations et des politiques traitant les questions d'immigration et d'asile sous l'angle uniquement sécuritaire».

Partis politiques critiqués

Le juriste sénégalais a estimé qu'il existe dans la société suisse «des partis politiques avec une plate-forme raciste et xénophobe» qui cherchent à imposer leur programme. Il a regretté une «résistance culturelle profonde» au multiculturalisme, notamment à l'égard des étrangers d'origine non européenne.

L'expert de l'ONU a recommandé aux autorités suisses d'exprimer «une volonté politique ferme pour combattre» la dynamique du racisme dans la société suisse. Il a plaidé pour un programme national d'action contre le racisme et la xénophobie.

"L'étranger criminel"

Dans son rapport, Doudou Diène fait état de nombreux messages qui lui ont été adressés par des citoyens suisses, dénonçant des situations de racisme ainsi que l'inaction des autorités autant que critiquant ses remarques préliminaires, publiées en septembre.

Il s'offusque en particulier de messages "soulignant à l'envi la nationalité du rapporteur spécial", illustrant "l'émergence inquiétante d'une culture de xénophobie, préjudiciable à long terme à l'image d'un pays, siège européen des Nations Unies". Doudou Diène met en cause "le leitmotiv de l'étranger criminel, réactualisé à répétition à l'occasion de nombreuses votations, ponctué par le discours politique, amplifié par certains medias qui fait de plus en plus prégnance dans la mentalité collective".

Réaction du Conseil fédéral

Le Conseil fédéral a réagi en indiquant que "le racisme est malheureusement aussi présent en Suisse et qu'il faut mener un combat permanent contre cette atteinte inacceptable aux droits de l'homme". Le communiqué ajoute que "la Confédération est consciente que des efforts supplémentaires doivent être développés aux niveaux fédéral, cantonal et communal pour sensibiliser la population".

Toutefois, le gouvernement conteste "l'existence d'une dynamique de racisme et de xénophobie en Suisse". Il estime que "la proportion élevée d'étrangers en Suisse et l'intégration généralement réussie de la population étrangère témoignent de l'ouverture du pays".

Le Conseil fédéral rappelle que la loi sur l'asile critiquée par le rapporteur de l'ONU a été adoptée par le peuple à une large majorité. «Le Conseil fédéral est convaincu que sa mise en oeuvre ne favorisera en aucun cas l'apparition de discriminations», indique le communiqué.

"La Suisse prend très au sérieux les questions soulevées par Doudou Diène et ses suggestions. Elle poursuivra son engagement contre le racisme", conclut le collège gouvernemental, sans annoncer de nouvelles mesures.

3. Allo Zimbabwe la contestata commissione Onu

di Redazione - domenica 13 maggio 2007, 07:00

New York. Nonostante la forte opposizione dei Paesi occidentali, lo Zimbabwe di Robert Mugabe, accusato di gravi violazioni dei diritti umani e oggetto di sanzioni internazionali, ha ottenuto ieri la presidenza della Commissione per lo sviluppo economico sostenibile (Csd) delle Nazioni Unite.
La presidenza dell’organismo dell’Onu, che spetta a rotazione annuale a 53 Paesi, è stata assegnata a scrutinio segreto con il determinante appoggio degli Stati africani, al ministro al turismo dello Zimbabwe, Francis Nheme, che prende il posto di un ministro del Qatar.


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