giovedì, gennaio 04, 2007

ZINGARI ROM A MILANO, MA IL CDS PENSA CHE NON VARCHERANNO LE FRONTIERE? (INTERROGAZIONE)

(la foto sopra mostra i simboli che gli zingari disegnano prima di svaligiare una delle nostre case)

INTERROGAZIONE

Romania e Bulgaria nell’UE, Lombardia preoccupata per i fenomeni migratori. E il Ticino, come si tutela?

Egregio Signor Presidente del Consiglio di Stato,

Gentili Signore Consigliere di Stato,

Dal 1° gennaio 2007 Romania e Bulgaria sono diventate a tutti gli effetti nuovi Stati membri dell’UE. Questo comporterà probabilmente l’arrivo nel Nord Italia di un numero importante di cittadini provenienti da questi Paesi: c’è chi parla di 30-40mila persone.

Secondo l’Ufficio anagrafe di Como, citato da LaRegione del 3 gennaio 07 (pag 11), “Nei prossimi mesi è pre

vedibile un aumento esponenziale dei ricongiungimenti familiari”. Preoccupazioni in questo senso sono state espresse anche dalla stampa italiana (vedi ed esempio Libero del 2 gennaio us).

Maggiore presenza di cittadini Rumeni e Bulgari nel Nord Italia significa anche, giocoforza, maggiori fenomeni migratori verso il Ticino.

Se infatti per i cittadini di Romania e Bulgaria non si può (per ora) parlare di libera circolazione della manodopera con la Svizzera[1], la libera circolazione della manodopera è invece ampiamente in vigore (fase II) per i cittadini lombardi che potrebbe

ro vedersi costretti a rivolgersi al Ticino a seguito della maggiore concorrenza provocata in patria da un verosimile, importante afflusso in Lombardia di cittadini-lavoratori provenienti dai due nuovi paesi UE.

La conseguenza di una simile reazione a catena sarebbe un ulteriore aumento in Ticino dell’afflusso di manodopera da oltrefrontiera, afflusso che già ora raggiunge livelli critici con importanti effetti negativi (disoccupazione) per i lavoratori residenti nel nostro Cantone. Non è infatti di certo un caso se, da quando è in vigore la fase II della libera circolazione delle persone tra Svizzera e UE, a beneficiare dei nuovi impieghi creati in Ticino non sono stati i disoccupati residenti, bensì forza lavoro transfrontaliera.

Dalla Romania neo-membro UE potrebbero inoltre giungere in Lombardia, e da lì nel nostro Cantone, anche consistenti carovane nomadi.

I nomadi provenienti dalla Romania risultano essere maggiormente dediti ad attività illecite quando non criminose rispetto alle carovane che solitamente soggiornano in Ticino, composte in genere da famiglie nomadi italiane e/o francesi - che già causano problemi che il CdS tende a sottovalutare.

Questo significa che in Ticino si corre il rischio concreto di dover fare i conti con un aumento della presenza, sul territorio cantonale, di nomadi dediti ad attività criminose.

Tale situazione impone a nostro giudizio, già fin d’ora, il ricorso a delle contromisure.

Chiediamo pertanto al lod Consiglio di Stato:

1) Come valuta il CdS le possibili conseguenze dell’ingresso nell’UE di Romania e Bulgaria sotto il profilo della migrazione di manodopera lombarda verso il nostro Cantone, in base alle riflessioni di cui sopra?

2) Nel caso in cui la popolazione rumena o bulgara residente in Lombardia dovesse aumentare “in modo esponenziale”, come paventano dalle autorità locali: come intende il CdS evitare che queste persone raggiungano il Ticino con l’obiettivo di lavorare in nero o di dedicarsi ad attività criminose?

3) Quali misure intende prendere il CdS a tutela dei lavoratori residenti in Ticino?

4) Quali misure intende prendere il CdS per scongiurare l’aumento di fenomeni criminosi nel nostro Cantone?

5) Come valuta il CdS il rischio dell’arrivo in Ticino, sempre a seguito dell’ingresso della Romania nell’UE, di carovane nomadi provenienti da quel Paese, magari numerose?

6) Il CdS conferma che le famiglie nomadi provenienti dalla Romania sono in genere maggiormente dedite ad attività illecite di quelle italiane e francesi, che solitamente attraversano il nostro Cantone?

7) Come intende il CdS evitare un aumento della criminalità a seguito del possibile arrivo in Ticino di carovane nomadi provenienti dalla Romania?

Con la massima stima

Lorenzo Quadri

Umberto Marra


[1] L’estensione degli accordi bilaterali a questi due Paesi deve ancora essere ratificata


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