sabato, novembre 11, 2006

SCHIZZOFRENIA ANTIRAZZISTA. (da novo international)

Una ragazzina Inglese che frequenta la Harrop Fold High School di Worsley, Greater Manchester, è stata arrestata nella scuola dalla polizia perchè rifiutatasi di sedersi vicino ad un gruppo di studenti Asiatici, dei quali solo uno parlava la sua lingua.
La famiglia di Codie Stott (questo il nome della fanciulla) afferma che la loro figlia è stata obbligata a passare in cella 3 giorni e mezzo (!!!), grazie ai professori che l’hanno fatta arrestare dalle autorità. La quattordicenne (rilasciata senza cauzione) ha detto che si è trattato si un semplice problema di logica e che la scuola e la polizia hanno avuto una reazione smisurata.
L’incidente è avvenuto nella stessa scuola in cui, tempo fa, due bambini di insultarono con epiteti razzisti, facendo affermare al giudice chiamato a emettere un verdetto che “Il Politicamente Corretto è ormai fuori controllo”. Ma la storia, a detta di Codie, si e’ cosi’ svolta: assente da scuola il giorno precedente per problemi di salute, Codie ha perso il primo giorno di un progetto scolastico. Al suo ritorno è stata quindi inviata a “discutere” con 5 giovani cinesi, di cui uno solo capace di parlare inglese. A quel punto il gruppo si sarebbe messo a parlare la propria lingua, estromettendola completamente dalla conversazione. La giovane si è recata a parlare, allora, con la sua insegnante affermando “So di non essere gentile, ma non capisco niente di quello che dicono… posso cambiare gruppo?” e facendo esplodere una crisi isterico-antirazzista alla professoressa che le ha gridato, tra l’altro: “sei razzista, adesso chiamo la polizia perchè ti arrestino!”. Uscita per calmarsi, Codie ha visto un’altra insegnante parlare con la propria e prendere insieme la decisione di isolarla per il resto della giornata. Scattata la denuncia, il giorno 26 settembre, ben una settimana dopo il fatto, Codie è stata arrestata e portata alla stazione di polizia di Swinton, dove le sono state prese le fotografie di rito, le impronte digitali e gli effetti personali, ed in seguito imprigionata in una cella da sola per 3 giorni e mezzo. “E’ stato orribile” ha affermato in seguito la ragazza. Codie è tornata a scuola questa settimana ed è stata messa in una differente classe di scienze. La mamma di Codie, Nicola Stott, 37 anni, è oltraggiata dalla reazione sproporzionata della scuola e della polizia per una richiesta che a lei sembra normale: sua figlia doveveva forse farsi dare un brutto voto perchè non capiva e basta? La scuola si difende dicendo che la ragazza ha detto ben altro oltre a ciò che ha riferito alla stampa, riferendosi agli studenti, ad esempio, come “negri”- cosa che Codie ha decisamente negato.
La scuola, che sta facendo la sua propria inchiesta per capire come si siano svolti i fatti, ha dichiarato di “non tollerare il razzismo in nessuna sua forma, e di cercare di dare il meglio possibile ai fanciulli di tutte le etnie”. Robert Whelan, direttore deputato del Civitas think-tank,ha commentato così la vicenda: “E’ ovvio che i piccoli che non parlano inlgse rallentano il sistema scolastico, e sono sicuro che questo è un problema da affrontare senza chiamare la polizia. Tutti questi arresti non risultano mai in un processo infatti, sono solo una maniera terribile per abituarci all’auto-censura, a controllare cento volte ogni cosa che pensiamo prima di dirla”.

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