domenica, ottobre 15, 2006


TERRORISTA SALVO CON IL BURQA - INGHILTERRA, RICERCATO SI FINGE DONNA ISLAMICA

Si è travestito da donna musulmana, con tanto di burqa: così uno dei principali sospettati in un'importante indagine antiterrorismo è riuscito a evitare per diversi giorni la cattura. Il fatto che un latitante sia riuscito a scappare dalla polizia usando lo stratagemma del burqa, che copre il viso, ha contribuito ad alimentare la polemica sull'uso del velo islamico già sostenuta dall'ex ministro degli Esteri Straw. Foto segnaletiche e informative sulla vera identità del sospettato erano state trasmesse a porti e aeroporti per impedirgli di lasciare la Gran Bretagna, ma inutilmente. L'uomo alla fine è stato successivamente arrestato e ora è uno degli oltre novanta detenuti nelle carceri del Paese in attesa di processo per reati di terrorismo. E' la prima volta che un caso del genere si verifica in Gran Bretagna. La tattica, travestirsi da donna con il burqa, è stata invece utilizzata frequentemente dai combattenti islamici - kamikaze compresi - in Iraq e in Afghanistan. Anche Abu Musab al Zarqawi, l'ex leader di al Qaida in Iraq, l'ha sfruttata varie volte. "Preferisco parlarci guardandole in faccia", ha detto nei giorni scorsi Straw alludendo alle donne musulmane, "meglio dunque se si tolgono il velo". In un articolo pubblicato da un quotidiano locale di Blackburn, il distretto dove l'ex capo del Foreign Office è stato eletto, Straw ha inoltre riconosciuto di aver chiesto spesso alle signore di religione islamica che gli chiedono un colloquio di togliersi il velo. Il leader della Camera dei Comuni ha spiegato che questa sua richiesta va avanti da oltre un anno e spesso le donne non hanno fatto rimostranze. "Durante le visite è sempre presente un membro femminile del mio staff", ha chiarito Straw, "e la mia esortazione non ha mai voluto essere una pretesa. Ritengo solamente che si comunichi meglio". L'ex ministro degli Esteri ha inoltre evidenziato che il velo intero "rende più difficile migliorare i rapporti tra le due comunità" e può essere ritenuto "un segno visibile di separazione e differenza". Fonte:tgcom-www.nardone.org

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